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Sempre più dentro al disperato tentativo, alla ricerca di un sollievo, decisi di aprire uno dei miei cassetti custoditi in fondo al mio cuore, e presi una maschera da indossare... La tenni fra le mani e la porsi sul mio viso con gelosia, accuratamente, in mododa nascondere ogni mia traccia. Fu allora che egli scese dal cielo, costretto a volare da me, per qualche strana ragione che ancora non compresi. Si avvicinò avanzando lentamente, protese la sua mano su quella maschera, e accarezzò ogni singolo particolare, che la rendeva splendida agli occhi di chi non riesce a vedere... Ricordo che non mi scostai al suo tocco, nonostante la paura che dimorava dentro, come fiamme vive che non smettono di bruciare..I suoi occhi angelici mi guardarono per un lungo istante , ed io mi sentì sicura, come un tempo, quando non ero altro che una bambina, con una gran voglia di scoprire il mondo, pronta ad affrontarlo con il mio fare coraggioso... Quel suo tocco gentile e delicato come piuma, mi costrinse a serrare gli occhi per qualche secondo, per poi riaprirli intenta a guardare tanta meraviglia..

"Perchè sei qui?" gli chiesi tremando, da lui nessuna risposta, solo il rumore incontrollato del battito del suo cuore...

"Si" disse poi, sussurrando..

"Si cosa?" chiesi, mi prese la mano e la poggiò sul petto, dandomi la conferma di quello che avevo udito. Perchè un angelo dovrebbe essere nervoso alla presenza di una comune mortale? Sul suo viso una lacrima scese lentamente...

"Piangi?" chiesi preoccupata.

"Non sono mie" disse sorridendo... la creatura stava mostrando la mia vera natura, i miei occhi senza maschera, come se lui fosse il mio stesso riflesso.

"Ho paura" sussurrai. Chi ero io alla fine? Solo un essere umano che supplicava nient'altro che amore, imperfetta, incapace di distruggere l'insicurezza e quella maledetta paura...

"Lo so" disse con dolcezza, mossi le labbra per parlare ma non mi diede il tempo di dire una parola, che mi strinse a sè fra le sue braccia, talmente forte, da farmi sentire il suo calore, come se volesse rinchiudermi nei cancelli del suo cuore. Chi era? ricordavo il suo viso ma non ricordavo lui chi fosse... e la cosa ancora più strana era, come facevo a ricordare di lui? Fu in quel momento che l'angelo rise stretto ancora a me

"E' ancora dentro di te.. la sento"

"Chi?" chiesi costringendomi a sorridere.

"Attenta a non cadere..." fu in quel momento che ebbi il primo cedimento... mi ricordai di un episodio passato, impresso nella mia mente, quando in giardino volevo arrampicarmi sulla cima più alta di un albero, convinta di poter raggiungere il sole, ricordo anche una voce a me cara, di quello che chiamavo amico magico, che disse con fare premuroso di stare attenta a non cadere, nominandomi piccola guerriera. Lo guardai in viso sorridendo con il cuore pieno di gioia...

"MICHAEL" pronunciai il suo nome, lui sorrise

"Ciao piccola guerriera"... Continua...

Giada Tiraboschi

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